domenica 11 giugno 2017

Il tema di attualità

Martedì iniziano gli esami scritti di terza media. Tra i temi di attualità possibili "il bullismo".
A me personalmente fa paura. La prima figlia inizia i superiori, ancora tredicenne. Si entra bambini, e si esce quasi adulti e nel mezzo tante tappe della crescita che non devono essere piacevoli.
Mi terrorizzano i social, il morbo " balena blu" con il caso di una quattordicenne proprio vicina a dove siamo noi.
Il male esiste, è innegabile.
E paura per la figlia più piccola, che adesso vive in una realtà sociale splendida, ma cambierà presto ordine scolastico anche lei e che inevitabilmente farà i conti con una storia diversa dai suoi compagni e con una fisicità diversa dai suoi compagni, perché l'impianto c'è e si vede.
A scuola e a casa abbiamo affrontato l'argomento sotto tutti gli aspetti, soprattutto l'importanza di non rassegnarsi, di avere rispetto per se stessi, per la propria persona e per il proprio corpo.
Ripeto spesso a g. che l'impianto ha stessa dignità di qualunque altra parte del suo corpo, perché nel suo caso ne svolge la funzione. È stata visitata da un otorino nella sua recente esperienza al pronto soccorso. Il medico non aveva visto altri impianti. Le ha chiesto "come senti", lei con la semplicità che hanno solo i bambini " ci sento uguale a voi che avete le orecchie".
Proprio riflettendo con mia figlia, condividendo l'esperienza con altri ragazzi e cercando di esorcizzare la paura, queste sono le dinamiche che ci hanno esposto.

"Ti lamenti? Quello che potrei raccontare in giro non ti piacerà"
Una persona si accorda con altre due: raccontiamo che, allontaniamo, screditiamo.
Tre persone che insieme diventano "credibili" perché l'immagine pubblica che non è realtà va costruita, non importa se demolendo un altro, non importa se l'altro in questione è più debole, è una donna, è in difficoltà per una disabilità diretta o vissuta indirettamente o entrambe le cose.
Facciamo passare ciò che ingiusto per giusto, infondo basta poco basta raccontare che...
Da tre diventano quattro, da quattro dieci... Da dieci ...
I social e il cyberbullismo, se resta poi solo quello.
Facciamo in modo che tutti si schierino dalla parte del carnefice, perché basta qualche post, qualche foto e tutti si convincono.
E il malcapitato?
Invitato a momenti pubblici, che poi gli vengono negati.
Aver paura di scrivere, pubblicare foto, fare quello che fanno tutti per non diventare scherno.
E quindi la legge ora consente di denunciare.
Fosse facile. Non lo è soprattutto se sono coinvolte persone che per aver agevolato tali comportamenti ne risulterebbero complici.

E allora la risposta da dare ad una domanda reale?

A mio avviso è che nessuno di noi né è indenne prima o poi tutti facciamo i conti con persone che si comportano con noi in maniera sbagliata. Si proprio tutti, non solo i ragazzi. Anche noi adulti rischiamo nel loro stesso stesso modo di cadere nel laccio della solitudine, dell'isolamento.
Impariamo tutti a guardare oltre, chissà quale bellissimo paesaggio c'è dopo l'orizzonte. I "farisei e i sadducei" sono sempre esistiti, inutile illudersi che le cose cambino.
A tutti i ragazzi in bocca al lupo!
Non arrendetevi mai, l'amicizia esiste e non servono like per valere! Con tempo impariamo tutti che si raccoglie sempre ciò che si semina.
Magari tornando al caro buon vecchio sistema della telefonata e della passeggiata insieme, parlandosi di più si eviterebbero tanti eventi spiacevoli.
Ed ora con il cambio di ordine scolastico cresciamo insieme

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