giovedì 16 aprile 2015

La manutenzione giornaliera di protesi ed impianto cocleare spiegata da Gaia

E' tanto che non scrivo il mio blog, questi ultimi mesi sono stati emotivamente intensi, lunghi e complicati. La parte scolastica, di cui speravo di parlarne presto, ha assorbito come spugna tempo, forza, energie e pazienza (!), così come i cambi nelle strategie riabilitative e le diagnosi..
Non c'è stata tranquillità, ma nel contempo la tenacia, l'essere "salmoni che risalgono la corrente", l'essere certi di voler perseguire una strada, fregandosene di tutti gli ostacoli e degli effetti collaterali delle "care chiacchiere" ha portato a dei risultati in 15 mesi di attivazione che per me, mamma sono stupefacenti: una vita (temporaneamente spero) messa in standby, mi ha donato uno sguardo diverso.
Confronto con il team riabilitativo di Gaia alcuni video, venerdì scorso la prima cosa che ho fatto, anche per affetto è stata mostrare al suo audiologo un dettato e un video, la sua risposta è stata: "Stefania questi bisogna farli vedere, bisogna raccontare dove, lavorando tanto, si può arrivare." Il primo pensiero è stato "si ma la gente, le chiacchiere che ci hanno isolato per piu di un anno e mezzo?".... macchissenefrega, io non racconto "chiacchiere", ho da mostrare qualcosa di realmente bello...

Tempo fa, parlavamo con l'equipe di Gaia della necessità di spiegare da paziente a paziente cosa contengono i pacchi che le cliniche consegnano ai pazienti, riguardo alla manutenzione degli impianti, così grazie ad alcuni che ci hanno dato modo di vedere e provare materiali che io non conoscevo bene e non utilizzavo, abbiamo creato alcuni piccoli video che per me sono speciali.

Gaia si presenta e presenta la sua sordità, e senza alcun testo, riesce a portare a termine la spiegazione del funzionamento con una discreta forma sintattica ed enormi miglioramenti della sua pronuncia, e tutto diventa facile, perchè "a prova di bambino".
I video non sono sottotitolati, perchè sono da "ascoltare" con tanta speranza, speranza che io non avevo.


Dry n Store e Zephir sono presenti nei pacchi di Cochlear, AB e Medel, mentre l'europea Neurelec utilizza prodotti francesi della serie audinell come Perfect Dry e Perfect Dry Lux, essiccatori equivalenti. Diversi video messi in rete dalle case costruttrici consigliano di lasciare le pile o con vano batterie aperto o di riporre addirittura l'impianto per intero, negli essiccatori, noi la sera preferiamo toglierle. Il cavetto di Gaia è stato decorato con la tecnica del macramè e devo dire (piano) che sta durando piu degli altri, forse il cotone lo isola dall'indurimento.

 

Queste sono due possibili soluzioni "vacanze", immaginando i centri ricreativi estivi, i campi scouts, un finesettimana in campeggio o al mare, in cui magari si è impossibilitati ad usare la corrente elettrica, abbiamo conosciuto il Dry Caddy, di cui ne avevo sentito parlare e i classici bicchieri con pastiglia essiccante che spesso sono in dotazione negli scatoloni degli impianto. La cosa che personalmente ho trovato carina del Dry Caddy è stata la funzione "asciugatura di cellulare". Non so voi, ma "mamma mamma mi dai il telefono che ti faccio una foto? dai lo tengo bene bene...sorridi... Ultime parole famose prima dello splash in acqua"...
Ecco come propone il salvataggio telefono il Dry Caddy


Ed infine abbiamo provato la penna magnetica per pile ed il tester elettronico, che penso comprerò.
La penna magnetica evita maneggiamenti "pericolosi" nel rimuovere le pile e riduce e semplifica i movimenti, pensando agli anziani con artrosi (che hanno insegnato a Gaia :-) ) e perchè no, anche ai bambini. Il tester puo essee utile ai genitori per verificare se la pila è ancora carica.



E da mamma dico BRAVA GAIA!!!!!! Brava brava brava! Mamma che dubitava ora vede la luce :)

Ancora grazie a coloro che ci hanno dato la possibilità, di vedere, toccare e conoscere tutti questi utili ausili di cui parleremo ancora!