lunedì 31 marzo 2014

Consigli per gli acquisti acustici: le tutele ed i diritti - quando compriamo online e quando compriamo una protesi acustica

Al telefono con una amica che racconta di aver acquistato un accessorio per ic online.
La risposta della non compatibilità, o di dover modificare le impostazioni in maniera non funzionale avviene alcuni mesi dopo l'acquisto, perché il prodotto non ha espletato la sua funzione.


Alle rimostranze, toni fino al "favore di riprendere indietro il prodotto", nessuna parola a favore del cliente.


Ma cosa dice la legge in Italia e in Europa?


  1. La Corte di Giustizia Europea (C-298/07 del 2008) ha, inoltre, stabilito che chi fa commercio elettronico deve mettere a disposizione un contatto efficace con i consumatori, nel senso che il consumatore deve sempre avere la possibilità di chiedere chiarimenti o comunque prendere contatti col venditore, anche prima della stipula del contratto. In considerazione del fatto che chi non ha una connessione internet potrebbe avere gravi difficoltà a contattare il prestatore, la Corte ha stabilito che, su richiesta esplicita del cliente, si deve obbligatoriamente mettere a disposizione un numero telefonico o un altro accesso non elettronico per una comunicazione diretta.
  2. Per gli acquisiti online è previsto il diritto di recesso al fine di tutelare il consumatore che acquista un bene a distanza, e non ha quindi la possibilità di verificarne le caratteristiche e la corrispondenza alle proprie esigenze ed aspettative. Il diritto di recesso può essere esercitato senza alcuna penalità e senza doverne specificare il motivo. Inoltre, il consumatore deve essere informato dal venditore delle modalità di esercizio del recesso, in particolare con l'indicazione dei tempi di restituzione o ritiro del bene, dell'indirizzo geografico della sede del venditore a cui presentare reclami, e deve avere informazioni sull'assistenza e sulla garanzie commerciali esistenti.
    Il recesso può essere esercitato nel termine di 10 giorni dal ricevimento della merce, ma in assenza delle informazioni suindicate, oppure in caso di informazioni inadeguate, il termine per l'esercizio del recesso sale a 90 giorni. Le informazioni devono comunque essere rilasciate non oltre il momento della consegna della merce, e il consumatore può sempre richiedere il rilascio di tali informazioni nella propria lingua, anche se il venditore è di altro paese.
     
    Il diritto di recesso si esercita con l'invio di una raccomandata AR (o telefax, telegramma, telex, mail, a condizione che ci sia conferma tramite raccomandata AR nelle 48 ore successive, od anche mail tramite indirizzo Pec se entrambe le parti sono dotate di posta certificata) alla sede del venditore nei 10 giorni (il termine si riferisce alla spedizione della raccomandata, non alla ricezione) dalla consegna della merce, con la quale comunicazione si chiede anche la restituzione del prezzo pagato, oltre le spese. Al ricevimento il contratto cessa di avere effetto tra le parti.
    Entro lo stesso termine, o nell'eventuale diverso termine previsto dal contratto, deve essere restituito il bene acquistato. Il termine si intende rispettato al momento della consegna della merce allo spedizioniere.
    Per esercitare il recesso è essenziale che i beni siano integri e che l'oggetto abbia la confezione originale, ma non è previsto che la confezione sia integra, ed è illegittimo negare il recesso al consumatore che ha provato il bene.
    Le spese di restituzione della merce sono a carico del venditore. Il venditore, infine, deve restituire il prezzo pagato nei 30 giorni dalla restituzione della merce, compreso le spese di invio della merce, come ribadito dalla sentenza della Corte di Giustizia europea C 511/08 del 15 aprile del 2010, poiché la legge prevede che solo le spese per la restituzione della merce siano a carico del consumatore. Se il venditore non rimborsa il consumatore, quest’ultimo può rivolgersi al giudice, e il venditore rischia una sanzione amministrativa, oltre alla condanna alla restituzione delle somme.
  3. Qualora il bene ricevuto sia difforme da quello richiesto, cioè presenti difetti o malfunzionamenti o comunque non sia idoneo all’uso al quale sono destinati beni dello stesso tipo, non sia rispondente alla descrizione del venditore oppure non presenti la qualità di un bene dello stesso tipo, il consumatore gode delle stesse garanzie previste per le compravendite tradizionali (http://brunosaetta.it/diritto/vendita-di-beni-di-consumo-e-garanzia.html), in particolare la garanzia di conformità prestata dal venditore (detta anche legale perché obbligatoria per legge), e la garanzia di buon funzionamento prestata dal produttore.
    La garanzia legale in tutti i paesi della comunità europea vale per due anni dalla consegna del bene (può essere ridotta ad un anno per i prodotti di seconda mano o comunque usati) e può essere fatta valere entro due mesi dalla scoperta del problema. Per i primi sei mesi dall’acquisto, se il prodotto è difettoso, si presume che lo fosse al momento dell’acquisto, quindi non sarà il consumatore a dover dimostrare di non averlo danneggiato. È importante ribadire che è il venditore che deve sostituire i prodotti difettosi non idonei all’uso, non il produttore.
    Il consumatore ha innanzitutto la scelta tra la riparazione del bene o la sua sostituzione, che deve avvenire in un congruo termine. In caso di riparazione o sostituzione spetta al venditore pagare le spese per la spedizione, i materiali e la manodopera. Nel caso non siano possibili nessuna delle due, oppure siano eccessivamente onerose per il venditore, od anche il venditore non vi abbia provveduto in un congruo termine, il consumatore può optare tra la riduzione del prezzo o la risoluzione del contratto, con restituzione del denaro al cliente e del bene al venditore. La scelta sul rimedio da attuare spetta sempre al consumatore, e il venditore resta obbligato alla sua scelta.
Magari un buon ascolto del cliente, la proposta di una soluzione "a misura del cliente", l'uso di una conversazione positiva e piacevole, e magari l'invio di un piccolo campione prova, possono fidelizzare quel cliente, che da dispiaciuto passa a contento e sereno e diffusore del buon uso e della correttezza professionale del venditore.

Basta poco, il desiderio di ascoltare il prossimo e di fare il proprio lavoro secondo scienza e COSCIENZA...


Ah, cosa ha scelto l'amica? Di rimetterci purtroppo, per non aver trovato una buona comunicazione con il venditore. (fonte: http://brunosaetta.it/diritto/aspetti-giuridici-dellecommerce.html)


E QUANDO COMPRIAMO UNA PROTESI ACUSTICA?

http://www.handylex.org/stato/d270899.shtml 

Decreto Ministeriale - Ministero della Sanità - 27 agosto 1999, n. 332
Lo stralcio:



APPLICAZIONE DEGLI APPARECCHI ACUSTICI

L'applicazione degli apparecchi acustici è compito del tecnico audioprotesista e si svolge secondo il seguente iter:



A) prove preliminari atte ad individuare il campo dinamico residuo per la scelta del modello di apparecchio acustico più adatto;



B) rilevamento dell'impronta del condotto uditivo esterno nei casi di applicazione per V.A,



C) l'adattamento dell'applicazione;



D) l'addestramento all'uso e l'assistenza iniziale



E) le verifiche di funzionalità alle scadenze prefissate.



A - PROVE PRELIMINARI



1) Osservazione otoscopica ai fini della corretta esecuzione delle prove di audiometria protesica.

2) Definizione del campo dinamico disponibile mediante prove di audiometria protesica tonale, vocale

e/o impedenzometrica in cuffia e/o in campo libero.

3) Prove dirette ad individuare il modello di apparecchio acustico necessario ed i suoi accessori.


B - RILEVAMENTO IMPRONTA DEL CONDOTTO UDITIVO ESTERNO:



1) Osservazione otoscopica che escluda la presenza di impedimenti ad un corretto rilevamento

dell'impronta.

2) Posizionamento di un opportuno sistema di protezione del timpano.

3) Introduzione del materiale atto a rilevare l'impronta del condotto.


Decreto Ministero della Sanità 27 agosto 1999, n. 332



Allegato I - elenco 1 (stralcio)






4) Estrazione del calco del condotto.



5) Osservazione otoscopica del condotto uditivo al fine di verificare la sua completa pervietà





C - ADATTAMENTO







1) Verifica mediante prove tonali e vocali in campo libero delle scelte operate ai punti precedenti.


2) Regolazione dell'apparecchio acustico al fine di raggiungere il massimo risultato di intelligibilità e comfort possibile.

3) Controllo dell'auricolare ed eventuali sue modifiche al fine di ottimizzarne l'adattamento.

4) Controllo finale del risultato applicativo eventualmente anche mediante prove «invivo».

5) Esecuzione dei primi controlli a distanza di tempo per verificare la taratura dell'apparecchio

acustico in conseguenza delle prime esperienze d'uso dello stesso da parte dell'utente.


D - ADDESTRAMENTO ALL'USO ED ASSISTENZA:



1) Istruzione ottimale all'uso dell'apparecchio acustico mediante l'espletamento di esercizi appositi fatti eseguire all'utente.

2) Comunicazione delle modalità da seguire per un'abitudine corretta all'uso dell'apparecchio







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